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domenica 9 febbraio 2014

Preferisco i tumulti della libertà ...

"Malo periculosam, libertatem quam quietam servitutem." Tacito
"I prefer the tumult of liberty to the quiet of servitude."  Thomas Jefferson

Tempi duri per gli spiriti liberi, per quelli che non vestono la casacca o l'armatura, unghie finte o lenti a contatto, che non brandiscono giornali, padelle, passeggini o telecomandi. Gli spiriti liberi amano la compagnia ma non la cercano per ingannare la solitudine, sono voraci osservatori ma non amano farsi notare, tanto meno per le loro idee, così scomode, poco confortevoli e, inopinatamente non convenzionali. Del loro modus vivendi non ne fanno un vanto o una bandiera, lo praticano nel quotidiano, nell'interazione dialettica, nella costante sensazione di 'non appartenenza', tanto indifferenti al consenso degli altri quanto preoccupati dell'assoluta fedeltà a se stessi. A domande del tipo ... "sei ateo o credente", "disincantato o sognatore", "ottimista o pessimista" probabilmente non sanno rispondere. Non è la complessità sottesa dalla domanda che li frena, né l'incapacità di prendere posizione, è solo il rifiuto della dicotomia che non li predispone alla risposta. Le loro battaglie sono spesso silenziose, perché combattute prima di tutto al proprio interno, nel dubbio, nell'incertezza, tra gli spazi grigi della possibilità di qualcosa che ancora non c'è o non si vede.
Essere uno spirito libero è faticoso, perché non c'è guida o decalogo, non è una fede, un'ideologia, è solo un'inclinazione spontanea, un atteggiamento mentale accompagnato dalla solitudine della propria coscienza.
Nell'assenza di verità assolute, di certezze confortanti, di zavorre del pensiero, lo spirito libero vive per lo più randagio seppur socialmente integrato. E mentre la società in cui viviamo cerca di aggregarci e segmentarci per sigle, colori, provenienze, età, culture e religioni, è un gran peccato che così poco valore e dignità venga riconosciuto agli spiriti liberi. Certo le società come le religioni, non si fondano ne si reggono sui dissacratori di certezze e di convenzioni, ma le individualità di cui la società è formata si costruiscono e si rinsaldano anche attraverso l'esempio di chi esplora la vita e il pensiero con libertà e creatività. È bello sapere che accanto a delle vie già tracciate ci siano anche creatori di autonomi percorsi. Questo post è stato ispirato dalle note e dalle parole della celebre canzone di Frank Sinatra " My way" , un inno alla vita e alla libertà di interpretarla ciascuno a proprio modo. Ed è quello che cerco di fare anch'io, a modo mio, da spirito libero.

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